24 giu 2006

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I turni di lavoro prolungati mettono a rischio la sicurezza




Uno studio dell'ILO evidenzia nella stanchezza eccessiva la causa di aumento del rischio di incidenti.

La tendenza sempre più diffusa di effettuare turni giornalieri prolungati per lavorare meno giorni (ad esempio 40 ore lavorate in 4 giorni invece che in 5) risponde alla richiesta di quelle industrie che hanno una produzione continua, 24 ore al giorno, tutti i giorni.

Ma se da un punto di vista sociale questa scelta ha effetti positivi (il lavoratore sceglie il tipo di orario in base alle proprie esigenze), sotto il punto di vista della sicurezza e della salute può avere effetti dannosi. Lo studio dell'Ilo ha evidenziato come, lavorando un numero maggiore di ore consecutivamente, la stanchezza possa provocare incidenti altrimenti evitabili.

La ricerca dal titolo "Compressed working weeks" ha analizzato gli effetti della compressione dell'orario di lavoro settimanale prendendo in esame alcuni fattori specifici:

  • il rendimento sul lavoro;
  • l'assenteismo ed il turnover dei lavoratori;
  • i periodi di recupero e di sonno;
  • la sicurezza nel posto di lavoro;
  • la salute professionale;
  • la soddisfazione professionale;
  • gli atteggiamenti e le preferenze dei lavoratori.

Le conclusioni dello studio sottolineano l'importanza di prendere PRECAUZIONI PREVENTIVE: se il prolungamento dell'orario lavorativo può essere fonte notevole di rischio, è indispensabile garantire al lavoratore turni di riposo adeguati ed una programmazione a lungo termine in modo da consentire l'appropriata organizzazione.

>> Rif. "Compressed Working weeks" - ILO, Organizzazione internazionale del lavoro

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