27 mag 2010

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STRESS: la proposta metodologica di ISPESL-HSE




La monografia “La valutazione e la gestione dello stress lavoro-correlato” pubblicata dall’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro propone un approccio integrato secondo il modello Management standard HSE contestualizzato alla luce del Decreto legislativo 81/2008.

I 6 potenziali fattori di rischio stress

  • DOMANDA: comprende aspetti quali il carico lavorativo, l’organizzazione del lavoro e l’ambiente di lavoro. Lo standard prevede che i lavoratori siano in grado di soddisfare le richieste provenienti dal lavoro e che vengano forniti, a livello locale, sistemi di risposta ai problemi individuali;
  • CONTROLLO: riguarda l’autonomia dei lavoratori sulle modalità di svolgimento della propria attività lavorativa. Lo standard prevede che il lavoratore abbia potere decisionale sul modo di svolgere il proprio lavoro ed esistano sistemi, a livello locale, per rispondere ai problemi individuali;
  • SUPPORTO: include l’incoraggiamento, il supporto e le risorse fornite dall’azienda, dal DL e dai colleghi. Lo standard prevede che il lavoratore dichiari di avere informazioni e supporto adeguati dai propri colleghi e superiori e che vengano forniti, a livello locale, sistemi di risposta ai problemi individuali;
  • RELAZIONI: include la promozione di un lavoro positivo per evitare i conflitti ed affrontare comportamenti inaccettabili. Lo standard prevede che il lavoratore non si percepisca quale oggetto di comportamenti inaccettabili (es. il mobbing) e che vengano forniti, a livello locale, sistemi di risposta ai problemi individuali;
  • RUOLO: verifica la consapevolezza del lavoratore relativamente alla posizione che riveste nell’organizzazione e garantisce che non si verifichino conflitti. Lo standard prevede che il lavoratore comprenda il proprio ruolo e le proprie responsabilità e che vengano forniti, a livello locale, sistemi di risposta ai problemi individuali;
  • CAMBIAMENTO: “valuta in che misura i cambiamenti organizzativi, di qualsiasi entità, vengono gestiti e comunicati nel contesto aziendale. Lo standard prevede che il lavoratore venga coinvolto in occasioni di cambiamenti organizzativi e che vengano forniti, a livello locale, sistemi di risposta ai problemi individuali”.

Le 6 fasi per la valutazione e gestione del rischio

  1. Fase 1 – Preparazione dell’organizzazione: in questa fase è necessario, prima di iniziare la valutazione vera e propria, che il “DL garantisca anche il coinvolgimento dei dirigenti, dei preposti, del MC ove previsto, del RSPP, degli ASPP, dei RLS e dei lavoratori” anche attraverso la costituzione di un gruppo di coordinamento (composto da: DL o dirigente ad hoc delegato in raccordo con preposti, RLS, RSPP, ASPP e MC), attraverso lo sviluppo di un piano di progetto (con garanzia di risorse adeguate e disponibilità temporale del personale) e lo sviluppo di una strategia comunicativa e di coinvolgimento del personale;
  2. Fase 2 – Identificazione dei fattori di rischio stress – conoscenza dei Management Standards: i membri del gruppo di coordinamento, unitamente a tutti i soggetti coinvolti nel processo di valutazione del rischio, devono essere a conoscenza delle procedure valutative e in particolare dei Management Standards (fanno riferimento alle sei dimensioni organizzative chiave);
  3. Fase 3 – Raccolta dati – valutazione oggettiva e soggettiva: la raccolta dati avviene attraverso tecniche di valutazione oggettiva (fonti di informazioni e dati già disponibili all’interno dell’azienda), tecniche di valutazione soggettiva dello stress lavoro-correlato da parte dei lavoratori (somministrazione del questionario di valutazione della percezione soggettiva dello stress lavoro-correlato modello ISPESL-HSE – questionario indicatore). Nel documento sono indicati i vari punti di forza del questionario indicatore. Questionario che è allegato al documento e che vi invitiamo a visionare;
  4. Fase 4 – Valutazione del rischio – esplorare problemi e sviluppare soluzioni: raccolte le informazioni iniziali, il DL “deve confermare i risultati ottenuti dalle fasi precedenti, analizzandone il significato anche in relazione a gruppi omogenei di lavoratori/specifici settori produttivi/reparti e sviluppare possibili soluzioni tramite costituzione di un focus group ad hoc con il coinvolgimento di un gruppo di lavoratori”;
  5. Fase 5 – Formalizzazione dei risultati – sviluppare ed implementare piano/i d’azione: in questa fase del processo valutativo, “i lavoratori sono stati già consultati, sono state esplorate le aree di intervento ed è stato individuato un percorso per l’adozione di eventuali misure preventive e correttive, utilizzando anche specifici piani d’azione in settori dell’azienda dove sono emerse criticità dall’analisi delle fasi precedenti”;
  6. Fase 6 – Monitoraggio e controllo del/i piano/i d’azione e valutazione della loro efficacia: “monitorare nel tempo ogni provvedimento adottato per verificarne l’efficacia, con particolare riguardo alle criticità emerse nelle fasi precedenti”.

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