27 set 2010
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SUVA | Il pronto soccorso psicologico
Quando capita un grave infortunio sul lavoro i feriti hanno innanzi tutto bisogno del soccorso sanitario. Ma che cosa succede ai colleghi che hanno avuto un ruolo nell'incidente oppure hanno assistito all'episodio? Il nuovo opuscolo della Suva dedicato al «Pronto soccorso psicologico» è un utile strumento d'intervento per i datori di lavoro e i responsabili della sicurezza.
L'elaborazione del trauma
«L'ideale è ricevere assistenza psicologica da parte di un care team professionale», continua lo psicologo del lavoro della Suva. L'assistenza psicologica è organizzata diversamente da cantone a cantone, e non sempre è garantito il soccorso per le persone fisicamente illese che hanno assistito ad un incidente. Con l'opuscolo «Pronto soccorso psicologico: cosa fare dopo un grave infortunio sul lavoro» la Suva ha creato uno strumento con il quale vuole sensibilizzare le aziende per fare sì che in futuro l'assistenza psicologica sul posto di lavoro sia considerata essenziale, al pari del pronto soccorso sanitario. La nuova pubblicazione si rivolge ai datori di lavoro e ai responsabili della sicurezza e spiega quali sono gli aspetti decisivi per il pronto soccorso psicologico in seguito ad un infortunio sul lavoro. Oltre alle misure più importanti da adottare sia a livello preventivo, sia in caso di emergenza, l'opuscolo fornisce anche dei consigli su come comportarsi con i giornalisti e contiene informazioni per le persone direttamente coinvolte, i familiari e gli amici. «Il datore di lavoro, i colleghi, la famiglia e gli amici possono aiutare chi ha subito una situazione traumatica ad elaborare il proprio vissuto e a tornare al lavoro con serenità», spiega Rüegsegger.
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