29 ago 2014

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La guida ISPRA sui rifiuti da attività estrattiva alla luce della Direttiva 2006/21/CE




L'attività estrattiva, da sempre fonte di materie prime per l'uomo, è anche all'origine di numerosi problemi ambientali legati agli enormi quantitativi di rifiuti da attività estrattiva (RAE) prodotti durante le attività produttive passate e spesso accumulati senza particolari cautele o totalmente abbandonati.

L'attuale diffusa coscienza ambientalista guarda al nostro pianeta come un bene finito da tutelare e conservare e non come una riserva infinita da sfruttare. A livello europeo, dopo numerosi casi di gravi incidenti legati ai RAE, si è sviluppata la consapevolezza della necessità di individuare, gestire e monitorare tutti i centri di pericolo disseminati nel territorio, come esplicitato nella direttiva 2006/21/CE del 15 marzo 2006. Successivamente ogni paese membro l'ha recepita in base al proprio ordinamento legislativo e in Italia sono stati emanati i seguenti atti normativi:

  • il decreto legislativo n.117 del 30 maggio 2008, entrato in vigore il 22 luglio 2008;
  • il successivo decreto interministeriale 16 aprile 2013, entrato in vigore il 23 luglio 2013.

La guida ISPRA "I rifiuti da attività astrattiva alla luce della direttiva 2006/21/CE (DLgs 30 maggio 2008 n.117)" analizza la più recente normativa sui RAE e propone la metodologia di riferimento nazionale per la determinazione del rischio statico strutturale, utile alla realizzazione dell'inventario delle strutture di deposito che hanno gravi ripercussioni negative sull'ambiente o che, a breve o medio termine, possono rappresentare una grave minaccia per la salute umana e per l'ambiente.

Oggi nessun paese può ignorare la potenzialità di riciclaggio dei rifiuti prodotti dallo sfruttamento perenne delle materie prime e i RAE vanno rivalutati come giacimenti da cui recuperare materie prime secondarie; infatti possono rappresentare una minaccia ma anche un'opportunità per il futuro, se considerati nuovi giacimenti da sfruttare. [Articolo tratto dal sito www.isprambiente.gov.it]

Indice della Guida

  1. INTRODUZIONE
  2. CENNI DI STORIA MINERARIA
  3. MINIERE, CAVE E RIFIUTI ESTRATTIVI
  4. LA SITUAZIONE IN EUROPA
  5. RECEPIMENTO IN ITALIA: Il DLgs 30 maggio 2008 n. 117
  6. L'INVENTARIO DELLE STRUTTURE DI DEPOSITO CHIUSE O ABBANDONATE
  7. DETERMINAZIONE DEL RISCHIO STATICO STRUTTURALE
  8. CONCLUSIONI

Appendici

  1. Direttiva 2006/21/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 marzo 2006 relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive e che modifica la direttiva 2004/35/CE
  2. Decisione della Commissione del 20 aprile 2009 n.335/CE - Decisione della Commissione del 20 aprile 2009 n.337/CE - Decisione della Commissione del 29 aprile 2009 n.358/CE - Decisione della Commissione del 30 aprile 2009 n.359/CE - Decisione della Commissione del 30 aprile 2009 n.360/CE 
  3. Guidance document for a risk-based pre-selection protocol for the inventory of Closed waste facilities as required by article 20 of directive 2006/21/EC (February 2011)
  4. Decreto legislativo 30 maggio 2008 n.117 "Attuazione della direttiva 2006/21/CE relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive e che modifica la direttiva 2004/35/CE"
  5. Decreto 16 aprile 2013 "Modalità per la realizzazione dell'inventario nazionale di cui all'art.20 del decreto legislativo 30 maggio 2008 n.117, recante attuazione della direttiva 2006/21/CE relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive e che modifica la direttiva 2004/35/CE"
  6. Modulo scheda per la determinazione del rischio statico strutturale nelle strutture di deposito contenenti rifiuti da attività estrattiva
  7. Casi studio in Sardegna 

Consulta la guida ISPRA

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