03 lug 2018
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INAIL | La responsabilità sociale di imprese e organizzazioni
La responsabilità sociale delle imprese (RSI) o, nella sua declinazione anglosassone, corporate social responsibility (CSR), riconosce alle imprese e alle organizzazioni lavorative il compito di mettere in atto politiche aziendali che, spingendosi oltre gli obblighi di legge previsti, tutelino e promuovano aspetti di grande rilevanza sociale quali la tutela dell'ambiente, la sicurezza, il rispetto dei diritti umani, la necessità di trasparenza e la rendicontazione (accountability) da parte delle organizzazioni.
Su questo tema INAIL ha prodotto un factsheet per esplicare le azioni di responsabilità sociale le quali sono caratterizzate dal requisito della volontarietà e della discrezionalità dell'operato d'impresa.
Viene presa in esame la famosa Piramide di Carroll, dal nome del professore americano che introdusse il tema della responsabilità sociale d'impresa nelle teorie di management, concentrandosi sulla classificazione delle relazioni che possono intercorrere tra impresa e società, teorizzando appunto la cosiddetta «piramide della Corporate Social Responsibility»
Dalla base all'apice:
- RESPONSABILITÀ ECONOMICA Essere Profittevole. Essa è la condizione di base sulla quale tutta l'attività d'impresa si basa.
- RESPONSABILITÀ LEGALE Rispettare la legge. La legge è la codificazione della società di ciò che è giusto e sbagliato, perciò bisogna giocare secondo le regole.
- RESPONSABILITÀ ETICA Essere Etici. Sentirsi obbligati a fare ciò che è giusto, equo e corretto ed evitare il pregiudizio.
- RESPONSABILITÀ FILANTROPICA Essere un buon “cittadino”. Mettere a disposizione risorse per la comunità e aumentare la qualità della vita.
Questa evidenzia un ampliamento delle prospettive con cui si è guardato alla responsabilità delle imprese, fino ad arrivare a riconoscere loro un ruolo di cittadinanza attiva nella comunità.
INAIL propone poi un elenco di strumenti per la RSI, utili a definirne e valutarne l'efficacia. Questi strumenti, riconosciuti dalla Commissione Europea sono:
SA 8000: è uno standard internazionale che indica modelli gestionali volti a valorizzare e tutelare il personale. Specifici enti esterni possono valutare l'aderenza delle politiche aziendali di un'impresa a tale standard e rilasciare quindi la certificazione SA 8000.
UNI ISO 26000 ‘Guida alla responsabilità sociale': è uno strumento chiave per le imprese in cui vengono messi in luce concetti, principi e pratiche connesse alla RSI. Pubblicato nel 2010, è frutto di un confronto tra esperti di tutto il mondo, il cui obiettivo è stato quello di elaborare linee guida capaci di aderire ad esigenze e culture imprenditoriali di diversi contesti e realtà.
GRI Standards: sono linee guida tra le più utilizzate a livello internazionale per il reporting di sostenibilità. Bilanci sociali: imprese, enti pubblici e soggetti del terzo settore possono redigere bilanci in cui rendicontare quanto realizzato in termini di output sociale.
In conclusione, ma consigliamo vivamente di consultare nei dettagli il factsheet INAIL disponibile a questo link, l'Istituto parla di come la crisi economica abbia contribuito all'indebolimento del welfare aziendali e di come l'attuazione di misure che facilitino il più possibile un bilanciamento tra vita professionale e vita privata diventi un'azione di grande impatto sociale. Tutte le iniziative devono essere incoraggiate sempre di più da parte di tutti gli attori coinvolti nella grande macchina economica e lavorativa italiana, europea e mondiale in modo che queste azioni, condivise, siano sempre più utili a contribuire alla crescita e allo sviluppo economico e soprattutto sociale dei paesi.
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