08 ott 2019

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ATEX | L’importanza della gestione del rischio esplosione




Lo scorso settembre, in un impianto petrolchimico nel Pavese, si è registrata un'esplosione all'interno di una raffineria.

Dopo il boato, la conseguente fiammata e la colonna di fumo nero alzatasi nel cielo lombardo, sono subito entrate in funzione le misure di sicurezza previste per incidenti del genere.

Le conseguenze, fortunatamente, non hanno visto danni alle persone, mentre i danni strutturali si sono limitati alla parte interessata dell'intera raffineria, ossia la linea di gassificazione, una parte relativamente datata dello stabilimento (classificato come RIR – Rischio Incidente Rilevante) per il quale era, tra l'altro, previsto un fermo per consentire di effettuare la doverosa manutenzione.

Conseguenze più gravi invece, ha avuto l'esplosione di un capannone di un'azienda che tratta cannabis light nella zona Sud-Ovest della provincia di Milano.

L'evento, che ha causato il grave ferimento del titolare dello stabilimento e del fratello, si è verificato in un capannone che trattava la lavorazione del butano il quale, contenuto in migliaia di bombolette trovate esplose, sarebbe stato la causa dell'inferno.

Ancora al vaglio degli inquirenti le vere e proprie cause che, da una prima analisi, potrebbero essere ricondotte alla tipologia di butano utilizzato (inodore) il quale, fuoriuscito da una bomboletta, avrebbe saturato l'ambiente scatenando l'esplosione.

L'importanza della valutazione ATEX

Questi due episodi, seppur con finali diversi, portano alla luce l'importanza che ricopre la valutazione del rischio esplosione (ATEX) all'interno di stabilimenti a rischio.

Un'adeguata classificazione delle zone ATEX e l'analisi del rischio esplosione, è sicuramente il primo passo da intraprendere per la messa in sicurezza degli ambienti di lavoro con pericolo di esplosione di gas, liquidi infiammabili e polveri combustibili, come enunciato nell'EN 60079-10-1/2.

Non di meno risulta assai importante una mappatura e verifica di conformità delle apparecchiature in zone ATEX con conseguente analisi del rischio di innesco per quelle installate prima del 2003 e la verifica dei requisiti minimi del D.Lgs. 81/2008 allegato L ed eventuale avvio degli interventi di adeguamento sulle apparecchiature non conformi.

 

 

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