10 mar 2023

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Donne e Lavoro | Non solo 8 Marzo. Analisi sui dati statistici delle donne lavoratrici




Nella settimana della Giornata internazionale della donna analizziamo un interessante studio attuato da INAIL il quale dedica un approfondimento all’importante rapporto tra conciliazione della vita familiare e vita professionale e l’andamento degli infortuni e malattie professionali delle donne.

L’importanza della figura femminile all’interno del tessuto lavorativo è quantomai innegabile, anche alla luce del grande contribuito che la componente femminile dà nella gestione del nucleo familiare e domestico. Un rapporto ISTAT sul Benessere equo e sostenibile evidenzia come, nel 2021, il tasso occupazionale del genere femminile nella fascia 25-49 senza figli era del 73.9% mentre, se la donna ha un figlio con età inferiore a sei anni, il tasso occupazionale scende di ben 20 punti percentuali. Tale dinamica non è affatto rilevabile per la componente maschile per i quali, all’aumento del numero di componenti famigliari, non corrisponde una riduzione del tasso occupazionale.

Analisi sugli infortuni del genere femminile

È di fondamentale importanza ricordare che, nel più ampio progetto di bonificare le differenze occupazionali tra uomini e donne, è necessario prendere in considerazione anche il concetto di sicurezza sul lavoro. Dei 205mila infortuni denunciati dalle donne lavoratrici nell’anno 2021, l’80% è avvenuto in occasione del lavoro, mentre il restante 20% si è verificato in itinere ossia nel tragitto tra casa e lavoro. Nell’anno 2021 il divario di genere relativo agli infortuni in itinere è di poco inferiore tra uomini e donne (circa 2.500 casi in più per gli uomini), ma se si analizza il periodo 2017-2021, il rapporto ci mostra che gli infortuni delle donne in itinere è praticamente il doppio rispetto agli uomini (21% contro 11%), tale statistica si riflette anche nei casi mortali.

Analisi delle classi di età degli infortuni sul lavoro

Andando ad analizzare l’età delle donne lavoratrici che hanno subito un infortunio, vediamo che la maggior parte degli infortuni è occorso a donne tra i 50 e i 64 anni. Nel corso del periodo 2017-2021 l’incidenza degli infortuni per le lavoratrici con più di 59 anni è passata dal 7.6% al preoccupanti 8.5%.

La stessa fascia di età risulta anche la più colpita per quanto riguarda gli infortuni con esito mortale; più della metà, infatti, risulta avere tra i 50 e i 63 anni.

Quali sono le categorie professionali nelle quali le donne subiscono i maggiori infortuni sul lavoro?

Le denunce di infortunio delle donne nell’anno 2021 hanno visto il 13.3% di incidenza nelle professioni sanitarie, infermieristiche ed ostetriche, seguite, con l’8.5% dell’incidenza dalle professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali.

Se analizziamo, invece, le malattie professionali, vediamo che, nel 2021, queste sono state 14.878 con un aumento di quasi 3.000 rispetto al 2020. Ben il 77.5% delle patologie denunciate dalla componente femminile nel 2021 è concentrato nella gestione Industria e servizi, il 20.6% nell’Agricoltura ed il restante 1.9% nel Conto Stato.

I disturbi muscoloscheletrici, poi, continuano ad essere le malattie professionali (sistema osteo-muscolare e tessuto connettivo) che raggiungono il maggior indice di incidenza nelle denunce anche per le donne che raggiungono quasi la totalità delle lavoratrici infortunate (92%).

Documenti disponibili:

INAIL – Andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali – Analisi sulle donne lavoratrici

 

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