16 nov 2021

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ECHA | Nanomateriali, i dati disponibili sono sufficienti?




Da Helsinki i risultati di uno studio sulla quantità/qualità dei dati disponibili rivela che non è ancora possibile fornire una stima accurata della quantità dei cosiddetti “nanomateriali” all’interno dei diversi flussi dei rifiuti.

Risultano però indispensabili i database pubblici per effettuare stime dei flussi di massa di nanomateriali verso quelle che vengono definite come “strutture di gestione” dei rifiuti, dati da quali raccogliere informazioni utili per calcolare, anche in modo approssimativo, la quantità di nanomateriale immesso nell’ambiente.

Lo studio effettuato rivela inoltre che l’incenerimento e il trattamento delle acque reflue risultano essere due metodi altamente efficienti per eliminare le emissioni nell’ambiente di alcuni dei nanomateriali più comunemente utilizzati.

Quali sono gli obblighi dei produttori e importatori di nanomateriali?

Dallo scorso anno, tutti i produttori e gli importatori di nanomateriali sono obbligati a comunicare quando tali sostanze chimiche (con forme e dimensioni ben specificate) sono immesse sul mercato. Tale dichiarazione avviene attraverso le registrazioni REACH, ma lo stesso regolamento non richiede che tali informazioni contengano in modo specifico la quantità di nanoforme fabbricate o importate, questo perché REACH impone di comunicare “solamente” la quantità di sostanza chimica prodotta senza particolare riferimento alla quantità di nanomateriale.

La mancanza di dati puntuali relativi ai quantitativi di nanomateriali presenti sul mercato porta con sé alcune problematiche, una su tutti la difficoltà di procedere con delle analisi specifiche dell’esposizione dei lavoratori negli impianti di gestione dei rifiuti; analisi essenziale per la comprensione di quali siano le attività con maggiori rischi di esposizione, consentendo di determinare le conseguenti misure di mitigazione.

Altro punto focale riguarda la ricerca nel campo delle applicazioni dei nanomateriali all’interno di un’economia circolare: dove da una parte gli scienziati stanno attivamente ricercando applicazioni per le nanomaterie in questo senso, gran parte della ricerca rimane ancora, purtroppo, a livello accademico necessitando di più lavoro per tradurre la ricerca in applicazioni tangibili e pratiche a sostegno dell’economia e dell’ambiente.

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