ECHA | Il 23% dei prodotti importati non sono conformi a REACH e CLP

Da Helsinki giungono notizie poco rassicuranti riguardo le importazioni UE di prodotti i quali, dalle analisi delle autorità nazionali e degli ispettori doganali di 16 Stati membri dell’Unione Europea risulta che su quasi 1400 prodotti oltre 300 risultano non conformi a determinati obblighi ai sensi del REACH e della Classificazione, Etichettatura e Imballaggio (CLP).

La maggior parte dei controlli ha riguardato la conformità alle restrizioni REACH, in particolare alla presenza di sostanze come cadmio, piombo e nichel negli articoli esaminati. In questo caso il 17% dei prodotti presentava quantità di sostanze soggette a restrizioni superiori al limite richiesto. Interessante notare che un tasso simile di non conformità alle restrizioni è molto simile a quelle riportate nel precedente progetto del Forum ECHA che risale a ben quattro anni fa.

I paesi dai quali provenivano prodotti con maggiori non conformità risultano essere la Cina, gli Emirati Arabi uniti, l’India, la Thailandia, la Macedonia del Nord e il Madagascar.

Per quanto riguarda le non conformità per il CLP i prodotti controllati sono stati 167 e ben il 64% risultava, appunto, non conforme. La maggior parte delle non conformità era correlata ai requisiti di etichettatura, più comunemente alla mancanza di lingua nazionale o mancanza/uso di pittogrammi.

Importante notare che gli importatori debbono necessariamente intensificare i propri sforzi per fornire al pubblico prodotti sicuri, conformemente alle normative REACH e CLP, nonché la grande necessità di un’applicazione mirata di queste restrizioni specifiche e dell’applicazione ancora più rigorosa di REACH e CLP nei punti focus di ingresso nell’Unione Europea.