18 apr 2017

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Come usare l'industria 4.0 per aumentare la sicurezza




Riportiamo dal sito dell'Inail, un resoconto del progetto “SISOM”: focus dell’incontro, l’interazione uomo-macchina alla luce dei cambiamenti e dell’evoluzione del mondo del lavoro.

Digitalizzazione dei processi di produzione, imprese sempre più connesse, nuove tecnologie per abbattere i costi e incrementare efficienza e produttività: tra gli scenari aperti dall’industria 4.0, la nuova sfida è coniugare innovazione tecnologica e sicurezza del lavoro adottando gli strumenti più evoluti per migliorare il livello di sicurezza dei lavoratori che quotidianamente interagiscono con le macchine negli impianti industriali.

“Fare formazione utilizzando le nuove tecnologie” 

Le nuove tecnologie dell’informatica possono essere utilizzate per fare sicurezza e formazione strettamente integrata con la strutturazione dei processi di lavoro.  

Realtà aumentata 3D su tablet e smartphone aziendali. Tra le soluzioni proposte dal progetto per fare formazione con le nuove tecnologie, è stata presentata la sperimentazione condotta per le attività di manutenzione ordinaria su una macchina per la spremitura di pomodori, scelta perché usata in genere da lavoratori stagionali non adeguatamente addestrati a lavorare in modo sicuro. Per il caso specifico, oltre al rischio meccanico, che può produrre ferite da taglio, i lavoratori sono esposti anche al rischio di ustioni, perché la macchina raggiunge temperature molto elevate. Con tecniche di “realtà aumentata”, viene simulato lo scenario di potenziale rischio, utilizzando tablet, smartphone, occhiali 3D ed elmetti con visore 3D. Sono dotazioni, queste, che permettono al lavoratore di essere “guidato” ad un approccio conforme all’uso corretto nelle attività operative o manutentive sulle attrezzature di lavoro, evitando comportamenti rischiosi.

L’assistente personale che interagisce con l’utente. La strumentazione è dotata anche dell’“assistente personale” Sophos-ms, basata su sistemi interattivi: al tablet possono essere rivolte domande e il tablet – addestrato con tecniche di intelligenza artificiale – risponde. L’assistente non è, quindi, una semplice voce registrata, ma anzi interagisce con l’operatore sostenendolo in sicurezza nelle attività di lavoro. È un elemento in più di formazione “attiva e in azione”: una formazione 4.0, che, come sottolineato dal direttore del Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit), Carlo De Petris, “è necessaria perché se il terreno di lavoro è tecnologico, la stessa tecnologia deve essere usata per praticare sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Individuare soluzioni in grado di ridurre gli infortuni. “Il fine del progetto era quello di elaborare linee guida e individuare soluzioni tecniche in grado di ridurre gli infortuni derivanti dall’interazione uomo-macchina”, ha spiegato il direttore centrale della ricerca Inail Edoardo Gambacciani. In questo contesto l’Inail ha un ruolo determinante perché, proprio partendo dall’attività di ricerca, può garantire che i prodotti messi a disposizione dei lavoratori siano orientati alla salvaguardia non solo della sicurezza dell’operatore, nell’interfaccia uomo-macchina, ma anche di un tema di rilevanza strategica, quello della privacy.

Leggi tutta la notizia sul sito dell'Inail

 

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