07 nov 2014

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Sicurezza al femminile: sondaggio INAIL per redigere le nuove linee guida




Garantire salute e sicurezza nei luoghi di lavoro partendo dal genere, perché esistono specifiche differenze tra uomini e donne. Lo sa bene l'Ordine degli ingegneri di Napoli, che ha deciso di rispondere all'invito della consulenza tecnica Inail della Campania, avviando un sondaggio tra le proprie iscritte sui potenziali fattori di rischio e sulle diverse esigenze che una donna può avere in un settore come quello ingegneristico.

L'analisi dei dati al centro della seconda parte del progetto

L'idea nasce dall'esigenza di stilare nuove linee guida che facilitino la compilazione di un documento di valutazione dei rischi sul lavoro (Dvr) di genere, attraverso la raccolta delle informazioni sulle modalità organizzative e i fattori di rischio. In questo caso, però, non limitandosi soltanto ai settori ad alta occupazione femminile, ma analizzando anche rischi tipicamente "maschili", come quelli legati al movimento dei carichi o alle posture sbagliate. Il primo step prevede la distribuzione del questionario a tutte le professioniste dell'area tecnica esposte a rischi peculiari, mentre la seconda parte, dedicata alla lettura e all'analisi dei dati, sarà affidata alla Contarp dell'Inail.

"Uno strumento utile in un settore storicamente maschile"

"Il progetto è in fase sperimentale - sottolinea Rossella Continisio, della Contarp della Campania - ma siamo soddisfatte della collaborazione fornita dall'Ordine degli ingegneri. Il sondaggio sarà un utile strumento che ci permetterà di indagare e capire meglio quelli che oggi vengono definiti 'rischi al femminile', specialmente in un settore che, storicamente è stato disegnato intorno agli uomini e alle loro esigenze biologiche e antropomorfiche. Questo settore sta invece registrando un incremento della presenza femminile. Tra i nostri obiettivi futuri c'è il coinvolgimento anche di altre categorie professionali di area tecnica".

"Un modello da estendere in tutta Italia"

"Al nostro interno - spiega Paola Marone, vicepresidente dell'Ordine degli ingegneri di Napoli e tra le persone incaricate di seguire il progetto - stiamo mettendo in piedi una vera e propria task force. Il nostro settore comporta rischi molto alti per le donne, pericoli che tra l'altro non sono limitati solo al periodo della maternità ma riguardano tutto l'arco lavorativo. Negli anni Novanta le iscritte al nostro albo non andavano oltre il 2%, oggi abbiamo superato il 13%. L'ingegneria civile e quella chimica stanno diventando sempre più 'rosa', per questo anche la valutazione dei rischi deve essere fatta in una ottica di genere. È un modello che vogliamo replicare su tutto il territorio, estendendolo anche al Nord e al Centro Italia". [Articolo tratto dal sito www.inail.it]

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