10 apr 2018
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Commissione UE | Proposta di introduzione di 5 nuove sostanze cancerogene
Recentemente, la Commissione europea si è mobilitata compiendo un importante passo in avanti rispetto alla protezione dei lavoratori esposti alle sostanze implicate in malattie di tipo oncologico proponendo l'inserimento di altre 5 sostanze chimiche.
Le 5 nuove sostanze andrebbero ad aggiungersi alle 21 già presenti nella lista e, stando alle stime della commissione stessa, questa integrazione andrebbe a migliorare le condizioni di lavoro di più di 1 milione di lavoratori dell'Unione Europea e di prevenire fino a 22 mila casi di malattie professionali.
In sostanza, la Commissione propone di inserire nella direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni nuovi valori limite di esposizione fissando la concentrazione massima nell’aria di 5 sostanze cancerogene nel luogo di lavoro. In particolare i valori che andranno a modificarsi riguardano le seguenti sostanze:
- il cadmio e i suoi composti inorganici;
- il berillio e i suoi composti inorganici;
- l'acido arsenico e i suoi sali come pure i composti inorganici di arsenico;
- la formaldeide;
- il 4,4'-metilene-bis(2-cloroanilina) (MOCA).
Nello specifico, le prime tre sostanze citate, sono frequentemente utilizzate in settori quali la produzione e la raffinazione del cadmio, la produzione di batterie al nichel-cadmio, la galvanoplastica meccanica, la fusione dello zinco e del rame, le fonderie, la produzione del vetro, le attività di laboratorio, l'elettronica, la chimica, le costruzioni, la sanità, l'industria della plastica e il riciclaggio.
Non solo lotta ai tumori
La proposta della Commissione europea di inserire queste sostanze nell’elenco di quelle cancerogene, non mira solo alla riduzione di tumori di origine professionale, ma si tratta anche di una lotta contro l’incidenza di altre malattie patologiche dovute a queste sostanze, per esempio la berilliosi (malattia cronica incurabile) che è dovuta ad una esposizione al berillio.
Si stima che l’eventuale inserimento di queste nuove sostanze chimiche all’interno della lista di quelle cancerogene, porterebbe anche un beneficio di tipo monetario, soprattutto in relazione alla formaldeide. Si valuta, infatti, che i benefici quantificati per i lavoratori collegati alla prevenzione della malattia (in questo cancro nasofaringeo) siano compresi tra 1 e 5 miliardi di euro (fonte http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-18-2661_en.htm)
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