22 mar 2023

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INAIL | Relazione sull’esposizione agli agenti cancerogeni nei luoghi di lavoro




L’Istituto INAIL ha prodotto un importante documento dedicato all’analisi dell’esposizione dei lavoratori agli agenti cancerogeni nei luoghi di lavoro includendo dati disponibili nel sistema SIREP (Sistema informativo registri di esposizione professionale) associandoli a risultati pubblicati su riviste scientifiche.

 

 

Come previsto dall’art.243 del D.Lgs. 81/08 il SIREP è uno strumento evoluto di registrazione professionale dell’esposizione professionale agli agenti cancerogeni in Italia, inserito in un contesto internazionale di sorveglianza epidemiologica.

Il Responsabile del Laboratorio di epidemiologia occupazionale ed ambientale Alessandro Marinaccio scrive nel documento INAIL:

“La sorveglianza epidemiologica ha indubitabilmente dimostrato di essere uno strumento indispensabile per le politiche di monitoraggio dei rischi e di prevenzione. I risultati di ricerca in ambito occupazionale hanno spesso portato alla luce fattori di rischio presenti anche nell’ambiente e di grande rilevanza per le politiche sanitarie di popolazione.”

 

Gli agenti cancerogeni e gli agenti mutageni

Il Decreto Legislativo 81/08 definisce l’agente cancerogeno come:

  1. una sostanza che risponde ai criteri relativi alla classificazione quali categorie cancerogene 1 o 2, stabiliti ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, e successive modificazioni;
  2. un preparato contenente una o più sostanze di cui al numero 1), quando la concentrazione di una o più delle singole sostanze risponde ai requisiti relativi ai limiti di concentrazione per la classificazione di un preparato nelle categorie cancerogene 1 e 2 in base ai criteri stabiliti dai decreti legislativi 3 febbraio 1997, n. 52, e 15 marzo 2003 n. 65, e successive modificazioni;
  3. una sostanza, un preparato o un processo di cui all’Allegato XLII, nonché una sostanza o un preparato emessi durante un processo previsto dall’Allegato XLII;

per quanto riguarda, invece, la definizione di agenti mutageni, il Decreto Legislativo 81/08 li definisce come:

  1. una sostanza che risponde ai criteri relativi alla classificazione nelle categorie mutagene 1 o 2, stabiliti ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, e successive modificazioni;
  2. un preparato contenente una o più sostanze di cui al numero 1), quando la concentrazione di una o più delle singole sostanze risponde ai requisiti relativi ai limiti di concentrazione per la classificazione di un preparato nelle categorie mutagene 1 e 2 in base ai criteri stabiliti dai decreti legislativi 3 febbraio 1997, n. 52, e 15 marzo 2003 n. 65, e successive modificazioni. I decreti legislativi 52/1997 e 65/2003 sono stati emanati in recepimento, rispettivamente, della direttiva madre 67/548/CEE (Direttiva sostanze pericolose, DSP) e successivi adeguamenti, e della direttiva 1999/45/CE (Direttiva preparati pericolosi, DPP).

La sorveglianza sanitaria per i lavoratori esposti ad agenti cancerogeni e mutageni prevede in genere l’effettuazione di esami clinici e biologici, previa informazione dei lavoratori.

La dir. 2004/37/CE definisce un quadro di principi generali tesi a cautelare la salute dei lavoratori rispetto ai rischi da esposizione da agenti cancerogeni e mutageni imponendo di considerare i valori limite di esposizione professionale (TLV, Threshold Level Value) sulla base di dati scientifici e tecnici costantemente aggiornati dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) e dal Centro internazionale di ricerca sul cancro (Iarc).

 

I dati, in sintesi

All’interno del documento, la terza parte è dedicata ai risultati, l’interpretazione e il commento dei dati. Della moltitudine di dati presenti nel documento, che invitiamo il lettore a consultare al link sotto riportato, riportiamo alcuni dati significativi.

La regione italiana con il maggior numero di unità produttive interessate dall’esposizione ad agenti cancerogeni è la Lombardia con 3.239 unità produttive e quasi 40.000 lavoratori interessati. Segue il Veneto con 2.786 Unità produttive e quasi 34.000 lavoratori, poi Emilia Romagna con 2.500 Unità produttive e poco più di 30.000 lavoratori.

Analizzando, invece la distribuzione delle esposizioni lavorative per i principali agenti cancerogeni vediamo che le Polveri di legno duro interessano 6.750 Unità produttive e circa 74.000 lavoratori.

Il benzene e il Cromo (VI) composti seguono a ruota interessando rispettivamente 3.374 e 2.050 unità produttive e 34.000 e 22.000 lavoratori.

Facile capire che l’industria del legno e dei prodotti in legno e sughero è la più interessata da questa tipologia di agenti, seguita dalla fabbricazione di prodotti in metallo e dalla Fabbricazione di macchinari e apparecchiature nca.

 

Documenti Disponibili:

INAIL | Esposizione ad Agenti Cancerogeni nei Luoghi di lavoro in Italia

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