INAIL | La norma su vizi palesi e vizi occulti

Nel rispetto dei Requisiti di sicurezza stabiliti dalle direttive prodotto della Comunità europea bisogna garantire al datore di lavoro che acquista un prodotto con marcatura CE l’assenza di vizi palesi riguardanti la sicurezza. Ciò non significa, però, sollevare il datore di lavoro da qualsiasi responsabilità nella messa in servizio di attrezzature di lavoro perché essa, nonostante la marcatura CE, può essere possedere difetti dovuti da un’erronea progettazione e costruzione della macchina.

Questi difetti possono essere nominati come vizi palesi, nel caso in cui alcune carenze vengano rilevate durante la valutazione dei rischi o durante l’utilizzo di attrezzature di lavoro. Vizi occulti, invece, sono collegati a carenze di progettazione e non sono facilmente riconoscibili dato che la loro rilevazione, richiede esami accurati delle attrezzature e conoscenze tecniche. I vizi occulti si possono manifestare anche in un momento successivo alla consegna.

Nel momento in cui quelli che si intendono vizi occulti si palesano, il datore di lavoro ha l’obbligo di adeguare la macchina e/o adottare misure organizzative e procedurali che vengano ritenute idonee per eliminare tutti i rischi prima di mettere nuovamente a disposizione l’attrezzatura di lavoro ai propri dipendenti.

Ricordiamo allora il d.lgs. 81/08, art. 70, comma 4, che indica i vari compiti dell’organo di vigilanza nel momento in cui rileva il mancato rispetto di requisiti di sicurezza delle attrezzature di lavoro. In questo caso, l’autorità competente interviene verso il datore di lavoro imponendogli di adottare misure idonee nella prevenzione e protezione, ma interviene anche verso il fabbricante e/o il suo rappresentante, nel momento in cui, a seguito dell’accertamento tecnico, sia confermata la non conformità dell’attrezzatura.